Ristorante &MOSHIK

Il design essenziale e le linee avvolgenti amplificano la sensazione di intimità, mentre la base in legno dialoga armoniosamente con le superfici materiche dello spazio, creando una connessione tra interno ed esterno. Partendo dal background personale dello chef, gli architetti hanno interpretato il progetto seguendo un approccio innovativo, fortemente minimalista e preciso. “L’obiettivo principale era creare un’ospitalità immediata, un’esperienza privata caratterizzata da una palette di materiali calda, naturale e avvolgente” - spiega Avital Shenhav-Shani, architetto a capo del progetto. I pochi coperti e il servizio sartoriale permettono ai commensali di sperimentare una sensazione di ospitalità quasi privata, instaurando un dialogo diretto con lo chef.

Suddiviso in tre aree principali, il ristorante presenta una cucina aperta e attiva che accoglie gli ospiti all’ingresso: “la cucina è alla portata del visitatore, che vive, come in una rappresentazione teatrale, le diverse fasi della serata - l’allestimento dei piatti e la trasformazione delle scene” – riporta l’architetto. Lo studio sull’illuminazione e la scelta materica, basata su elementi naturali, rendono l’esperienza autentica, mentre le tonalità morbide e intense donano calore all’ambiente, evocando il legame profondo con il territorio. “L’inserimento di travertino rosso e le superfici in tonalità terrose nei punti strategici dello spazio aggiungono un ulteriore livello di design” – chiarisce Avital.